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Leonardo Angelucci

“QUESTO FRASTUONO IMMENSO”

IL DISCO D’ESORDIO DI LEONARDO ANGELUCCI

(etichetta e distribuzione Alka Record Label)

Uno scatto di Tamara Casula a L’Asino che vola – Roma, per la presentazione di “Questo frastuono immenso”.

TOUR DI PRESENTAZIONE

19/10 RELEASE PARTY – ROMA – L’ASINO CHE VOLA

02/11 BASSANO ROMANO (VT) – LA CASA DI EMME

03/11 TIVOLI TERME (RM) – DISSESTO MUSICALE open DANIELE COCCIA PAIFELMAN

09/11 APRILIA (LT) – EX MATTATOIO

16/11 TIVOLI (RM) – BLACK SHEEP -“UNPLUGGED”

24/11 BAR TENDER – PERUGIA – IN APERTURA AGLI 88 FOLLI

08/12 ISOLA DEL GRAN SASSO (TE) – CASOLARE ROADHOUSE open AMELIA

13/12 TRIESTE – SECRET SHOW – SOFAR SOUND ITALY

14/12 RELEASE PARTY – FERRARA – ARCI BOLOGNESI

15/12 BOLOGNA – RETROGUSTO

22/12 MONTELIBRETTI – ENOTECA TORRES

28/12 ROMA – MONK open EMILIO STELLA

11/01 LE MURA – ROMA  WITH WET FLOOR

13/01 SOTTOSCALA 9 – LATINA con DANIELE COCCIA PAIFELMAN

18/01 KM SCLERO – STORNARELLA (FG)

19/01 UNDERCOVER CAFFE’ LETTERARIO – MARTINA FRANCA (TA)

20/01 BUATT – EBOLI (SA)

26/01 IRISH CAFE’ – PIANOLA (AQ)

01/02 CIRCOLO AGORA’ – CUSANO MILANINO (MI) con i WET FLOOR

15/02 SATYRICON – ALATRI (FR)

08/03 BE‘ER SHEVA – RIETI OPEN GALONI

10/03 CARNEVALONE LIBERATO – POGGIO MIRTETO (RI)

13/03 CRASH – ROMA – “UNPLUGGED”

15/03 DEVIL’S CHAIR – ROMA – “UNPLUGGED”

22/03 747 MUSIC BISTRO’ – MONTOPOLI IN SABINA (RI)

29/03 OPEN SPACE (EX 800 LUCANO) – POTENZA

30/03 FABBRICA 102 – PALERMO

06/04 BLACKOUT RC – IGLESIAS (CI) – SARDEGNA con BUJUMANNU

26/04 VINTAGE LIVE CLUB – FABRICA DI ROMA (VT) open POGGIPOLLINI

01/05 TBA

04/05 SPARWASSER – ROMA

11/05 SCUOTIVENTO – MONZA

17/05 GIRO MATTO – SETTEVILLE (RM)

15/06 FESTA DELLA MUSICA – TEYRAN – FRANCE

29/06 BLACKOUT ROCK – ROMA

27/07 LA CANEA – CRETA – GREECE

13/08 RIVIVIAMO IL CENTRO STORICO – TOFFIA (RI)

31/08 LUNA ROSSA – BOSCO MARENGO – ALESSANDRIA

4-7/10 TBA – ROMANIA

TBA GERMANIA

La copertina dell’album, una foto di Matteo Casilli.

Esce venerdì 19 ottobre, “QUESTO FRASTUONO IMMENSO” l’album d’esordio di Leonardo Angelucci (Alka Record Label). Cantautore romano, chitarrista, frontman dei Lateral Blast e collaboratore di Daniele Coccia Paifelman (Il Muro del Canto) nel suo progetto solista, Leonardo racconta con pungente sincerità i sentimenti di un’intera generazione.

Parla della capacità di amare ed essere felici, della linea di confine tra amore e amicizia, del desiderio di possedere il bene e di tenere a debita distanza il male, del bisogno di distrarsi e della fatica a lasciarsi andare. A legare ulteriormente le dieci tracce dell’album, una spiccata attenzione alle sonorità, che vanno dal pop-rock alle sonorità sixties, dal folk al reggae, passando per il punk e ritmi calypso.

“Questo frastuono immenso” è stato prodotto artisticamente da Manuele Fusaroli, artigiano del suono, musicista e noto produttore (The Zen Circus, Tre Allegri Ragazzi Morti, Nada, Luca Carboni, Motta, Nobraino, Le luci della centrale elettrica), insieme allo staff di Massaga Produzioni. Vede la partecipazione di artisti come Simone “Bujumannu” Pireddu dei Train to Roots e Daniele Coccia Paifelman de Il Muro del Canto.

Il disco è stato anticipato dal video e dal singolo “Sedile posteriore”:

Formazione live:

Leonardo Angelucci (voce e chitarre) – Matteo Troiani (basso) – Tommaso Guerrieri (batteria) – Antonello D’Angeli (voce e chitarra elettrica) – Daniele Cacciamani (voce e tastiere)

Etichetta: Massimiliano / Alka Record Label cell. (+39) 349 5658871 | e-mail: info@alkarecordlabel.com

Per info e richieste materiali: purr.press@gmail.com | (+39) 328 6071758

Leonardo Angelucci con Manuele Fusaroli e lo staff di Massaga Produzioni e Alka Record Label.

CREDITI “QUESTO FRASTUONO IMMENSO” – LEONARDO ANGELUCCI

Leonardo Angelucci: voce, chitarre, cori, Fender Rhodes e tastiere

Simone Pierotti: chitarre e cori

Matteo Troiani: basso, cori e Korg Bass Pedal

Tommaso Guerrieri: batteria, percussioni e cori

Simone “Bujumannu” Pireddu: voce in “Sa Terra”

Michele Guberti: cori, chitarre, solo di chitarra in “Sa Terra”

Daniele Coccia: cori in “È Natale”

Alessandro Monzi: violino in “È Natale”

Ilaria “Argento” Passiatore: cori in “Jurassic Park”

Manuele Fusaroli: solo di sax tenore in “Sedile Posteriore”

Paolo Molinari: cori in “Un minuto” e Fender Rhodes in “Altopiano”

Registrato, missato e masterizzato da Michele Guberti, Manuele Fusaroli e Federico Viola presso il Natural Headquarter Studio di Corlo (Fe) e l’Animal House Studio di Ferrara

Produzione artistica di Manuele Fusaroli

Prodotto da Massaga Produzioni

Pubblicato, distribuito e promosso da Alka Record Label

Ufficio stampa: Purr Press

Management: Massimiliano Lambertini

Booking: Alka Concerti, Free Club Factory, Xo La Factory, Red Owl Booking

Social media manager: Serena Calabrò

Progetto grafico: Giuseppe Bravo

Foto: Matteo Casilli

Produzione video: Marco Mari

QUESTO FRASTUONO IMMENSO – DESCRIZIONE BRANO PER BRANO & TRACKLIST

ALTOPIANO

E’ una lettera d’amore molto particolare: si esprime lungo una linea temporale, che va dal primo incontro alla vecchiaia. Si tratta di un brano pop-rock, frizzante, che strizza l’occhio a sonorità sixties, grazie all’arrangiamento di brass e di cori.

JURASSIC PARK

E’ un gioco di similitudini e metafore: nelle strofe una ragazza viene paragonata a una serie di immagini della cultura pop del passato, vicine all’autore. Nel ritornello una metafora legata al presente dell’artista: la ragazza diventa “la mia vera ipertensione”, uno stato di disagio “irrinunciabile”, come qualsiasi forma d’amore. “Jurassic Park” è un brano molto vicino alla world music, con venature reggae ed influenze calypso.

SEDILE POSTERIORE

Parla degli effetti collaterali di una storia d’amore moderna, con i suoi fisiologici alti e bassi. Il malessere trova espressione nelle discussioni e soluzione nel “sedile posteriore”, simbolo dell’amore più istintivo e primordiale. “Sedile posteriore” è una canzone d’amore semplice, dal ritornello travolgente e l’arrangiamento “black”. A “coronare” il tutto, il solo di sax di Manuele Fusaroli.

E’ NATALE

Pungente brano di critica al consumismo, in particolare quello legato alle festività natalizie. Il brano parla anche dell’atteggiamento poco lungimirante della società moderna. La canzone ha un incalzante arrangiamento dance-folk, impreziosito dal violino di Alessandro Monzi (Ratti della Sabina, Area 765) e dai cori di Daniele Coccia (Muro del Canto).

COINCIDENZE

Brano essenziale, dall’attitudine punk, cantato in coro da tutta la band. Gioca sull’idea che le coincidenze non siano prodotto del fato, bensì il frutto diretto dei nostri pensieri. Il cervello crea e lo fa grazie all’elettromagnetismo dell’universo.

CONFINE

E’ la ballad del disco. Versi intimi si intrecciano con l’ipnotico piano elettrico, fino a sfociare in un ritornello rock. Se c’è una linea che percorre tutto il brano, è quella che fa da confine tra l’amicizia e l’amore, la stessa che delinea le labbra di una donna.

SA TERRA FEAT. BUJUMANNU

Brano in lingua sarda dalle sonorità latin-rock. Racconta il viaggio verso una terra molto cara all’autore. Alla canzone ha preso parte Simone “Bujumannu” Pireddu, voce storica dei Train to Roots, band reggae di origine sarda.

UN’ALTRA CANZONE

“E’ soffice toccare il fondo, serve a capire chi sei”. Ogni cantautore scrive, almeno una volta nella vita, di un amore iniziato e di un amore finito. “Un’altra canzone” è lo sfogo del dolore per una storia finita particolarmente male. L’arrangiamento dei cori e il groove funky della sezione ritmica danno al brano atmosfere soul e R&B.

NEBBIA E ZANZARE

Si tratta del brano più rock dell’album: grigi scenari invernali si mescolano a afose giornate di luglio. Siamo a Ferrara, città che l’autore ha frequentato particolarmente nell’ultimo anno. La canzone è una collezione di immagini sfocate e a tratti asfissianti, fradice di rabbia e dolcezza.

UN MINUTO

Il disco si chiude con un brano molto intimo e personale, nel quale l’autore si spoglia e si parla addosso. “Quando finirai di rateizzare il tempo e passerai due ore ad abbracciare il mare? O ti lascerai perdere dentro un minuto, dimenticando questo frastuono immenso?”. Il frastuono interiore, il frastuono della società, il frastuono musicale che, districandosi tra strofe delicate, esplode. Tra ritornelli maestosi, il cantautore si libera e si abbandona a un finale ipnotico.